Può la letteratura scardinarsi dal “trono” su cui insofferente “riposa”? Possono i grandi versi poetici farsi veicolo dei nostri pensieri? E può la nostra quotidianità trovare posto in mezzo a suoni “passati”?
Nasce così L’INAUDITO
Di già, non troppo tardi nostro ultimo esperimento sull’Infinito di Giacomo Leopardi: ricalcandone attentamente sillabe, rime e sonorità lo abbiamo ulteriormente adattato al momento DaD, per verificare che la letteratura possa davvero essere “rispettosamnete scomodata” facendosi parte di noi – e noi di lei – in quello scambio di prospettiva che sempre dovrebbe offrire un senso al nostro impegno e una ricompensa alle nostre fatiche, vivificando il nostro spirito di studenti!
Al di là della siepe/schermo che inizialmente ci ripara e protegge, ci accorgiamo di immaginarci ancora tra gli spazi colorati della nostra scuola e finanche il ricordo di quelle sedie dure e scomode si fa dolce mentre il prof disappare per la connessione che balla…
Tutto questo, inaudito fino a poco tempo, fa lo abbiamo già capito dopo poche settimane… ma questo è il bello: non è mai troppo tardi per dare senso e valore alle esperienze che ci cambiano e – lo speriamo di cuore – ci arricchiscono per sempre!
Di e a cura della Prof.Binetti Angela R.B.