Quest’anno il Natale non è addobbato da luci, voci, canti, soprese…. Nelle piazze, nelle strade, nelle case campeggia, immobile come la sfinge, la presenza ingombrante di un nemico impalpabile, invisibile e minaccioso con cui abbiamo imparato a convivere. Grave sembra l’aria e intollerabile la perdita degli antichi riti familiari. Diceva Orazio Est modus in rebus, esiste una misura nelle cose… e in questa epoca di pandemia, siglata dal protagonismo di un morbo planetario , che attraversa le porte delle case e viola l’intimità domestica, che separa gli affetti e li rende minacciosi… c’è sempre un modo da trovare , da inventare e a cui ispirarsi nelle relazioni, in famiglia, al lavoro, nello studio… per recuperare il fruscio delle voci degli ragazzi, per ritrovare la gioia di un abbraccio e la pienezza di un sorriso su un volto E’ vero, il presente agghiaccia più della storia e la realtà appare di gran lunga più occulta e oscura delle età buie del passato, che ci sono state descritte dalla letteratura: penso alla peste di Atene di Tucidide o Lucrezio; penso alla peste di Firenze, di cui parla Boccaccio o a quella di Milano, di cui scrive Manzoni, solo per fare degli esempi. Eppure… questo scenario, che sembra per certi tratti apocalittico, fa riflettere sulla la frase del Vangelo Non c’era posto per loro nell’albergo (Luca, 2,7). E Gesù nasce in una stalla …al freddo, in mezzo agli odori di animali, tra la precarietà e forse anche la paura …intorno, buio e sconosciuti, voci e urla.. Tuttavia qualcosa (Qualcuno) di bello si stava svelando. Allora , cari docenti, cari bambini e ragazzi, occorre vivere questo Natale con la speranza che nasca la pace, la serenità, che ritorni la noiosa quotidianità, che ci riappropriamo della nostra libertà e del nostro tempo….perchè cotidie morimur , diceva Seneca al suo amico Lucilio: ogni giorno moriamo , perché un pezzo di vita ci viene sottratto e non ce ne accorgiamo. Dunque, il mio augurio a tutta la comunità scolastica, allo staff di direzione, al DSGA, al personale ATA, alle famiglie, al Presidente del Consiglio D’Istituto e all’Amministrazione comunale è quello di Ritrovare tempo per la cura della propria coscienza e della propria anima il tempo dello studio, il tempo delle relazioni, il tempo degli abbracci. Auguro coraggio di sperare ancora, il coraggio di ricominciare da dove abbiamo lasciato il coraggio di credere che torneremo a vivere le nostre città, le nostre scuole, le nostre relazioni… Auguro ai docenti tanta pazienza e tanta capacità di ascolto, per poter cogliere il mondo sommerso , che ogni studente reca con sé. Agli alunni auguro tanta volontà impegno ed entusiasmo nelle attività scolastiche, grande rispetto per gli adulti di riferimento, per i compagni, per se stessi ed ottimistica fiducia nelle proprie capacità di successo. Ai genitori, invece, l’augurio che possano giovarsi dell’entusiasmo e delle passioni dei loro figli , per meglio accettare e superare le disillusioni dell’età adulta. E Vi auguro la gioia di condividere il Santo Natale con gli affetti più intimi… in silenzio , sottovoce per rispetto e comprensione per chi, oggi, non potrà assistere all’eterno miracolo della nascita della Salvezza.
La VOSTRA Dirigente Scolastica Roberta Lionetti